Le spiagge di Santa Marinella

Scopri il mare della Perla del Tirreno

This is default featured slide 2 title

Go to Blogger edit html and find these sentences.Now replace these sentences with your own descriptions.

Attività culturali al Castello di Santa Severa: 22 agosto – 27 Settembre 2014

Un'estate all'insegna della grande ricchezza archeologica del territorio a cura del GATC

L'estate di Santa Marinella

Il racconto di un gruppo di avventurieri alla scoperta del litorale della Perla

This is default featured slide 5 title

Go to Blogger edit html and find these sentences.Now replace these sentences with your own descriptions.

martedì 19 agosto 2014

Le spiagge di Santa Marinella



Santa Marinella è da molti denominata la perla del Tirreno, soprattutto grazie alla sua particolare posizione sul mare (la costa infatti, per larga parte, guarda a mezzo giorno) ed al clima, caratteristiche che la rendono una città veramente gradevole, nonchè ai numerosi siti archeologici (domus, necropoli e peschiere appartenenti alla civiltà etrusca e romana) presenti nel suo entroterra e nel litorale.
Il clima, una delle particolarità del luogo, è mite e temperato, per la presenza dei monti della Tolfa (localizzati a qualche chilometro a nord, nord-ovest della città) che frenando l’azione dei venti freddi provenienti dal nord, regalano al turista un soggiorno piacevole non solo d’estate ma anche durante gli altri mesi dell’anno.
Il litorale di Santa Marinella, facilmente accessibile grazie alla statale Aurelia parallela alla costa, si estende per circa 22 km compresi tra la località Baia di Ponente, a circa 8 km dalla città di Civitavecchia, ed il castello di Santa Severa, situato a circa 62 km dalla capitale.
Inoltre, la presenza di numerose residenze estive e ville liberty che si affacciano al mare e le numeroseinsenature, ore sabbiose ora rocciose, completano il paesaggio costiero rendendolo ideale per le vacanze estive e non solo.
A riprova di quanto detto sta il fatto che Santa Marinella è una meta ambita per tutto l’anno dai vacanzieri romani e non solo.
Ma non si può nemmeno trascurare il fatto che questa località è di primaria importanza per quanti amano il surf; infatti, la particolare relazione tra la morfologia dei fondali e la posizione della costa ha reso possibile, in alcuni tratti, lo svilupparsi di onde tali da suscitare l’attenzione dei surfisti di tutta Europa.
Questi, dunque, i tratti fondamentali del litorale di Santa Marinella, tratti, caratteristiche che meritano di essere ulteriormente evidenziate nelle pagine che seguono e che descrivono la costa suddividendola in varie zone trattate ciascuna in relazione alle potenzialità ed ai mezzi che offre al turista.


TRATTO COSTIERO INIZIALE DI SANTA MARINELLA

E’ questo il tratto costiero iniziale di Santa Marinella che distante 8 km dalla città di Civitavecchia e compreso tra la zona del Triangolane (zona residence Triangolo sulla statale Aurelia) e la punta di Capolinaro.
La costa, per questo primo tratto, guarda ancora ad ovest ed è prevalentemente rocciosa:
infatti, partendo dalla zona del residence Triangolo fino ad arrivare alla località Baia di Ponente, il litorale presenta spiagge a ghiaia dall’aspetto selvaggio, alternate da piccole zone in sabbia, più dolci, dove la presenza di strutture balneari assicura tutti i servizi necessari ai turisti: stabilimenti con bar, ombrelloni, servizi per noleggio pedalò, surf, ecc.
Il fondale marino si presta a svariate attività di pesca ed in particolare offre un magnifico paesaggio subacqueo a quanti amano immergersi; la conformazione del fondale infatti è caratterizzata principalmente da sassi, rocce ed insenature, tane abituali per le più varie specie di fauna marina mediterranea.
Data la scarsa profondità delle acque, l’immersione in apnea è senz’altro l’attività che meglio si addice alle caratteristiche di questo tratto di costa.
Ma la vera particolarità della zona è sicuramente il sito archeologico denominato Punta della Vipera che si trova procedendo più a sud oltrepassata la zona di Baia di Ponente:
si tratta della presenza di un’antica struttura romana molto estesa adibita a murenario; le sue mura emergono dall’acqua ancora oggi, soprattutto nelle ore di bassa marea; il monumento archeologico è molto esteso ed è composto da un insieme di ambienti rettangolari inscritti in un perimetro, anch’esso rettangolare di più vaste dimensioni nel cui centro spicca una piscina circolare.
L’antico murenario, come è facile intuire, regala all’ambiente sul quale sorge ed alle sue circostanze un aspetto affascinante e suggestivo e le sue vasche, mantenendo ancor oggi la loro antica funzione, offrono svago e divertimento a quanti si vogliono cimentare nella pesca con il retino; infatti questi ambienti, collegati l’uno all’altro da canali scavati tra le pareti, creano un continuo movimento dell’acqua gradito alla fauna marina.
Proseguendo verso sud fino alla zona del parco Maiorca la presenza di una serie di palafitte a schiera (presenza occasionale nella zona di Baia di Ponente) diventa qui il tratto tipico del litorale:
si tratta di casette in legno molto piccole, adagiate su pilastri (anch’essi in legno, piantati in acqua), che si susseguono, senza soluzione di continuità, creando, soprattutto se osservate da lontano nel loro insieme, un paesaggio sicuramente pittoresco.
Da ciascuna di queste palafitte si dilunga, per non più di 6 o 7 metri, una piccola banchina in legno a cui spesso sono ormeggiate deliziose barchette da pesca.
Questo paesaggio, spezzato ogni tanto da piccole insenature rocciose, trova la sua conclusione nella zona di Capolinaro.
E’ proprio in coincidenza di questo rione che la costa di Santa Marinella cambia posizione, voltando il proprio sguardo a mezzo giorno.
Ma non solo; è infatti proprio da Capolinaro che il litorale si presenta, quasi per tutta la sua lunghezza complessiva, caratterizzato da spiagge sabbiose, stabilimenti, classici ambienti dove i turisti d’Estate si rilassano.

Attività culturali al Castello di Santa Severa: 22 agosto – 27 Settembre 2014

Castello di Santa Severa – Museo del Mare, ore 21,15 Cortile delle Barozze

Venerdi 22 agosto

“Santa Marinella: un patrimonio storico archeologico da conoscere e valorizzare”

A cura del Dott. Flavio Enei (Direttore del Museo del Mare e della Navigazione Antica)



Venerdi 29 agosto

“Castrum Novum: storia delle ricerche. Gli scavi del XVIII secolo”

Dott. Guido Girolami (Gruppo Archeologico del Territorio Cerite)



Venerdi 5 settembre

“La vita nel Medioevo a Santa Severa: quello che le ossa ci raccontano”

A cura della Dott.ssa Micaela Gnes (Università degli Studi di Roma Tor Vergata – Centro per lo studio del DNA antico)



Sabato 6 settembre

“Il cibo nell’arte”

A cura della (Dott.ssa Nicoletta Retico, Accademia delle Arti di Pyrgi)



Sabato 13 settembre

L’antico abitato della Castellina del Marangone alla luce delle scoperte

A cura del Dott. Glauco Stracci (Società Storica Civitavecchiese)



Giovedi 18 settembre

“Castrum Novum: storia e archeologia di una città antica da riscoprire. Risultati della campagna di ricerca 2014”

A cura di: Prof.ssa Sara Nardi (Université de Picardie, Amiens), Dott.ssa Rossella Zaccagnini (Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale), Prof. Grégoire Poccardi (Université de Lille 3), Dott. Flavio Enei (Museo del Mare e della Navigazione Antica).



Sabato 20 settembre

“Il Foro Boario tra mito e archeologia: i templi di Fortuna e Mater Matuta”

A cura del Prof. Paolo Brocato (Università di Cosenza)



Sabato 27 settembre

“Cerveteri: gli scavi del CNR sul tempio del Manganello ”

A cura del Dott. Vincenzo Bellelli (ISMA Consiglio Nazionale delle Ricerche)


Per informazioni rivolgersi in segreteria

L'estate di Santa Marinella

Pubblichiamo un estratto da Addio, Monti 
«Segue settimana di silenzio, mail senza risposta, poi, a sorpresa, nello sconforto, un invitino di riparazione a una cosa a Santa Marinella che Roberto ha appena scoperto, una scuderia con giardino selvaggio confinante con quello del castello dove si svolgono fondamentali Eventi, e con la casa sull’albero delle creature Odescalchi e la discesa a mare privata, il giardino di limoni e mandarini biologici e palme non ancora falcidiate dal punteruolo rosso… “Odescalchi del ramo cadettissimo; hanno sempre la scuderia accanto ai castelli che invece appartengono al ramo giusto, lungo tutto il litorale, anche nel famoso castello di tutte le nozze hollywoodiane e scientologhe. Però nipoti da parte materna anche di Mameli dell’omonimo inno, quindi nazionale e popolare!”, butta lì spiritosamente Roberto, ma si vede che è molto fiero della scoperta immobiliare.
«Fede è confuso, non ci crede, tutto troppo perfetto, mi prega di capire, di comprendere, ma io ormai parteggio per lui, vorrei solo finire di vederlo penare, mi dice che finalmente succede quello che stava aspettando da mesi, finalmente loro due soli, ed è stato proprio Roberto a invitarlo. E partono col trenino, lasciano la vespa di Roberto incatenata alla stazione San Pietro – partono con gli zaini, “come due ragazzini”, “come due boy scout” – e la sera a cena nella piazzetta deserta di Santa Marinella, nel ristorantino dei carabinieri; e forse poi dopo anche una passeggiata nella via Ulpiano con le sue ville che sembrano armadi e scarpiere, ma dipinte, di marzapane, glassate; poi, giù nella spiaggia dietro il Gigi Bar, nello stabilimento scrostato e notturno… hai presente, son poi i luoghi del Sorpasso», fa Gloria indemoniata, e continua con questi dettagli forse raccontati da Federico, forse inventati da lui, o rimaneggiati insieme a quattro mani.
«Anzi no, Roberto ha un’idea delle sue: “Andiamo a visionare la Saracena, dice che è in vendita da anni ed è naturalmente abbandonata”, e arrivano in fondo a Capolinaro che sembra veramente Hamptons e Cape Cod, con le onde altissime, e subito cavalcano il muretto di calce, basso, e son dentro. L’erba è altissima e soffice come una moquette hollywoodiana e regna la costernazione ma poi di fronte, il grande tamburo immacolato di Moretti – “sembra dialogare via satellite con la nave Elettra di Marconi, che poi abitava qui a Santa Marinella e i famosi esperimenti li aveva fatti proprio qui di fronte”, sempre Roberto. Si vede che se l’era preparata. “Altre epoche”, dice Federico. “Che poi tu sai che qui il tamburone Moretti l’ha fatto per Luciana Pignatelli, gran bellezza degli anni Settanta, poi anche testimonial del Camay. Figlia di un direttore fascistissimo del Messaggero di quelli però che salvavano tanti ebrei. Anche la sua tomba al Verano, è di Moretti”.
«“Vengon giù dei pezzi”, dice Federico. “Sì, sono questi intonaci degli architetti importantissimi, che si devono ristrutturare tutti gli anni, come il Guggenheim, sempre scrostati”. E qui veramente cadono dei pezzettini, bianchi. Roberto sospira. “Forse anche il clima, sai qui c’è una percentuale di iodio incredibile, per questo nella belle époque era una specie di Copacabana. Inventata da quel genio di Ladislao Odescalchi (da cui Ladis-poli), che a fine Ottocento aveva tutta la costa, e capisce che è ora di sfruttare il turismo, e qui fa subito una mega lottizzazione, però molto con spirito d’altri tempi: a ogni lotto, obbligatori un villino con il suo giardinetto. E siccome siamo nel 1896, ecco qua tutto un liberty balneare in grande spolvero da rilanciare e valorizzare.
Ci stanno l’immancabile D’Annunzio, e papa Pacelli bambino che trascorre qui le sue estati indimenticabili; e poi re Vittorio Emanuele III che porta qua la principessa Iolanda per curarsi una brutta pertosse o polmonite; e poi re Faruk, e poi naturalmente Bassani, che fa i Finzi Contini proprio qui dietro, alle Naiadi, in mezzo a tutti quei serramenti in alluminio anodizzato, lo sapevi? Poi domani ci andiamo a prendere uno spritz. E naturalmente Ingrid Bergman e Rossellini sul villone modernista che si vede ancora oggi dal treno, e qui lei avrà trovato tutte le comodità che nella casetta di Stromboli le sono mancate. Qualche anno fa l’abbiamo anche fatta, l’estate filologica Bergman: prima Stromboli poi qua – ma dopo… il declino inesorabile… Oggi i romani la schifano molto, Santa Marinella, senza capire il fascino. Tanti non prendono neanche in considerazione possibili stop sull’Aurelia.
O Maccarese o Portercole; qui solo gli ebrei ricchi continuano a venire. Con rampolli Finzi Contini in spiaggia e suv sulle ghiaie liberty, è tutto un ‘a David, che ce stanno le meduseee?’, e un ‘a Samuel, ricordati aa protezzioneee’. Però tutti molto biondi, e ancora con patrimoni intatti. Prova, prova a chiedere un ombrellone nello stabilimento giusto. Se li tramandano di generazione, magari non vengono mai però quella volta vogliono il loro ombrellone in prima fila: è come il palco alla Scala, se allunghi cento euro al bagnino per darti il lettino deserto, te li ridà sdegnato. E pensare che basterebbe poco, pochissimo, per rilanciare tutto. Un bar giusto, un po’ di pierraggio. Qualche ristorante con sifone e abbattitore”.
«Finita la lezione, Roberto tace, poi si toglie tutto, i pantaloni, le mutande, si getta proprio in mare dalla spiaggetta della villa. Il mare è nero, in cielo non si vede niente. “Fedussss” – il suo nomignolo dei giorni speciali. “Vieniiii?”, urla, nel buio. Fede va. Ha un po’ paura. Comunque, un miracolo.
«Il giorno dopo, anche presto, con l’interregionale veloce da Roma San Pietro delle 8.47 arriva Camilla, e lì davvero non si capisce più niente. Loro naturalmente han dormito insieme, lei li coglie proprio con le lenzuola avvinghiate e le membra stanche e tutto. Entra in casa e poi in stanza, con le sue doppie chiavi, Roberto pare neanche tanto sorpreso dall’arrivo, come se fossero già d’accordo loro due. Fede cosa deve fare, sconvolto, naturalmente, ma fa buon viso. Mentre fanno colazione nel bar sull’Aurelia di fronte al villino Borruso con le sue palme e il suo traffico, Fede con la morte nel cuore finge di sfogliare l’How To Spend It e Internazionale eil Messaggero preso come al solito per vedere i necrologi bizzarri, e ridono (c’è quello, tutti gli anni, di una famosa presentatrice socialista al marito esimio cattedratico: Tua per sempre, Alda, poi quelli israeliti con lo stellone, e quelli misteriosi massonici con le sigle tipo a:.g:.d:.g:.a:.d:.u:.). Camilla tutta una gentilezza, proprio squisita, chiede se per caso han visto qualche Odescalchi e se hanno acceso il boiler e se ci stavano i fuochi d’artificio, di solito son compresi nel pacchetto-matrimoni e nel catering del castello, e son famosi perché spaventano tutti i cani della costa che ululano, come a Capodanno, e dal tipo di fuochi e dalla durata capisci il censo degli sponsali. E poi che bisogna andare subito a informarsi se c’è qualcosa di guardabile all’arena, e sì, insomma, invita Federico a rimanere anche alla sera (lei, lo invita?), anzi dà per scontato che lui rimanga. Poi comincia con la storia dello iodio e di Ladislao Odescalchi: “Leggevo in treno di tutte queste lottizzazioni liberty, sai, avevano tutta la costa” – Federico guarda Roberto con un sorriso malinconico. Ma Roberto pare una sfinge.
«Poi via, a mettersi il costume, è già mezzogiorno, siamo ormai a fine aprile, il sole è tiepido e loro subito vogliono andare giù nella spiaggetta nera di sassi e d’alghe e di bottiglie, proprio dietro al porto col suo rimessaggio delle barche, col passaggio privato tra gli aranci e i lecci che porta direttamente su al castello e alle scuderie dove hanno affittato; e giù in spiaggia tra quei sassi neri Roberto e Camilla si tolgono subito i costumi e indugiano, e indugiano, tutti animati dal famoso iodio senza pari della perla del Tirreno 1952, e cominciano a fare strani discorsi, e poi forse addirittura iniziano a baciarlo, loro due insieme, e Fede però no, stavolta il costume non se lo vuole togliere e fugge anzi all’orrenda carezza; scappa su, tra i rovi, e sente Roberto, forse costretto dagli eventi, che dice: “Vabbè il moralismo no, il moralismo balneare non si può”».